La fusione Wind H3G creerà un nuovo e più forte operatore, con oltre 31 milioni di clienti nel mobile e 2,8 milioni nel fisso (di cui 2,5 milioni broadband), che aumenterà il livello competitivo del settore e sarà in grado di soddisfare i rapidi cambiamenti di mercato, come la crescente domanda di dati e di servizi digitali.
La capacità finanziaria e la dimensione industriale della nuova realtà, con 21.000 siti e una maggiore disponibilità di frequenze, permetteranno di fornire servizi innovativi e di qualità ai clienti business e consumer in Italia.
I clienti beneficeranno dalla fusione Wind H3G , anche di una migliore copertura di rete, di una più veloce diffusione dell’ultra broadband mobile (4G/LTE), oltre che di una maggiore affidabilità e velocità di download.
Il nuovo operatore che nascerà dalla fusione wind h3g beneficerà di significative economie di scala e di sinergie che permetteranno di sbloccare investimenti per 7 miliardi di euro in infrastrutture digitali in Italia.
Inoltre, il contributo fornito dalla joint venture allo sviluppo della banda ultra larga mobile giocherà un ruolo importante nel conseguimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale varata dal Governo italiano, che prevede di portare 100 Mbps all’85% della popolazione entro il 2020.
L’investimento sarà anche complementare al progetto Enel Open Fiber, già sostenuto da Wind. Per Jean-Yves Charlier, Chief Executive Officer (CEO) di VimpelCom: “Il merger creerà un operatore mobile leader in Italia, finanziariamente solido, che beneficerà delle importanti sinergie derivanti dalla fusione tra il terzo e il quarto operatore.
La joint venture potrà contare anche su un livello di debito più sano e sarà in grado di ottenere una significativa riduzione della leva finanziaria nel medio termine. Una volta completata l’operazione, la nuova realtà non solo sarà positiva per i clienti e per l’economia italiana, ma porterà valore anche ai nostri azionisti nel lungo termine”.
L’integrazione realizzerà importanti efficienze per un valore attuale di oltre 5 miliardi di euro, al netto dei costi di integrazione. I ricavi complessivi delle due società nel 2015 ammontavano a 6,25 miliardi di euro. Il merger, in generale, rappresenta una delle più grandi operazioni di M&A realizzate in Italia dal 2007. Il completamento dell’operazione, soggetto all’approvazione degli organi regolamentari nazionali, dovrebbe realizzarsi entro il quarto trimestre del 2016.